Volti nuovi a nord di Londra e prima parte della stagione 2016/2017

A causa di una serie di impegni, universitari e non, l’aggiornamento della mia carriera, sia dal punto di vista del blog, sia da quello puramente ludico, si era arenato negli ultimi tempi. Fortunatamente in questi giorni ho avuto più tempo e sono riuscito finalmente a cliccare “Continua” nella mia avventura con i Golden Boys del Watford. Sono quasi al termine della stagione, ma ritengo comunque più funzionale raccontarla in due parti, così come ho fatto finora.

Ci eravamo lasciati con un tris di coppe ed un 7° posto in campionato, che non ci aveva precluso l’opportunità dell’Europa che conta, visto che il trionfo in Europa League ci aveva regalato l’accesso diretto ai gironi della Champions League 2016/2017.

Un mio principio in FM (ma non credo di essere il solo) e di qualsiasi direttore sportivo, dice che il calciomercato è sempre aperto, visto che solo la programmazione permette di strappare a prezzi relativamente contenuti i propri obiettivi di mercato, oltre che a liberarsi per tempo degli esuberi, in modo da procurarsi al più presto le finanze da reinvestire. Prima di tutto dovevo decidere se riscattare i giocatori in prestito. Vezo si è dimostrato un cardine della nostra difesa, oltre che uomo  dai gol pesanti, quindi i 10,5 M del suo riscatto sono stati pagati senza battere ciglio. Un pò più ragionato il riscatto del bulgaro Slavchev, giocatore box-to-box ma che non eccelle né difensivamente, né offensivamente. Alla fine anche lui è diventato dei nostri a titolo definitivo, visto che comunque si è sempre ben comportato quando è stato chiamato in causa e che l’esborso di 2,4M non era poi così pesante. Avrei riscattato anche il positivo Douglas Santos, ma purtroppo gli era stato concesso il permesso di lavoro per il prestito, ma quest’estate non gli sarebbe stato rinnovato, quindi non ho potuto far altro che prenderne atto. I due inglesi Powell e Morrison sono stati rispediti al mittente: al primo scadeva il contratto, ma non aveva mai trovato spazio, vuoi per gli infortuni, vuoi per la concorrenza, mentre per il funambolico Ravel, il presidente della Lazio Lotito voleva circa 15M, cifra che non ero disposto a sborsare.

Concluso il capitolo conferme sono partiti alcuni giocatori di “seconda fascia”, che iniziavano a chiedere più spazio oppure che non ritenevo all’altezza. I vantaggi di aver concluso una stagione come la nostra, comprendono il fatto che le richieste per i giocatori iniziano a fioccare, così come i prezzi dei cartellini si impennano ad ogni trofeo che si aggiunge alla bacheca. Questo spiega i quasi 50M incassati dalle cessioni della coppia di spagnoli Valiente-Juanfran al West Ham, di Thelander al Nottingham Forest e di Vydra all’OM.

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Questo gruzzolo mi ha permesso di portare l’affondo decisivo per l’acquisto di due terzini brasiliani di classe mondiale che ormai seguivo da tempo: il mancino Alex Telles del Galatasaray e il destro Mario Fernandes del CSKA di Mosca. Sono due acquisti cari (25M la coppia), ma si parla di top-players per le fasce.

Alex Telles
Alex Telles
Mario Fernandes
Mario Fernandes

Oltre che ad aumentare la qualità della rosa, il mercato doveva darmi maggiore flessibilità tattica. Quale modulo affiancare al 3-4-3? La risposta è abbastanza immediata: il 4-3-3. Il 4-3-3 permette di trasmettere i miei principi e sottoprincipi tattici, avanzando un difensore in mediana. Non a caso lo stesso Gasperini, negli ultimi anni ha iniziato ad affiancare un 4-3-3 al suo 3-4-3 che veniva ritenuto quasi dogmatico nell’ambiente. Il 4-3-3 sarà inizialmente un modulo secondario, ma necessito di avere una tattica che mi permetta di schierare un mediano, sia esso un costruttore o un distruttore di gioco (più probabile una soluzione a metà). Il cosiddetto “holding midfielder” è un fondamento tattico che diversi allenatori europei hanno fatto proprio. Guardiola, per citare uno dei tecnici più in voga, al Barcellona aveva Sergio Busquets, la scorsa stagione al Bayern ha impiegato l’ex terzino Lahm, per poi cambiarlo nuovamente di ruolo, per dargli più libertà di movimento nel 3-3-3-1 di questa stagione, impiegando Xabi Alonso nel ruolo di centrocampista arretrato.

Essenzialmente dal mio mediano cerco due cose: la possibilità di avere un terzo centrocampista in grado di far ripartire l’azione come il mio difensore che imposta, ma che possa anche farsi trovare in zone di campo più avanzate per ciclare e riciclare il possesso; un uomo sulla trequarti difensiva, in grado di fronteggiare i centrocampisti offensivi avversari, senza dover uscire dalla difesa, ma comunque in grado di dare un mano ai centrali, e perché no, magari in qualche occasione abbassarsi a formare una linea a 3. Escluso Ajer, che però è un classe ’98, non avevo un giocatore in grado di svolgere questi compiti. Ecco perché ho portato in rosa Federico Bravo, in grado di disimpegnarsi anche in difesa e Lorenzo Crisetig, due profili di giocatori che ricalcavano quello che cercavo.

Federico Bravo
Federico Bravo
Lorenzo Crisetig
Lorenzo Crisetig

A questo punto c’era da sostituire Vydra, ma anche in questa posizione avevo due colpi in canna da tempo: il primo è sulla bocca di tutti, visto che si tratta dell’ultimo gioiello targato Zamparini, mentre il secondo è un suo connazionale, anch’egli di origine italiana, proveniente dal Mestalla. Sto parlando dei due argentini Paulo Dybala (che avrete capito tutti) dal Palermo e Rodrigo De Paul, che arriva dal Mestalla di Valencia.

Paulo Dybala
Paulo Dybala
Rodrigo De Paul
Rodrigo De Paul

Daniele Rugani a parametro 0 completa il lotto di acquisti al 1° di Luglio. Il potenziale del ragazzo è enorme, ma per qualche motivo il suo sviluppo si è arenato. Avrà 6 mesi di tempo, poi vedremo se approfittare di una plusvalenza o se tenerlo in rosa.

Daniele Rugani
Daniele Rugani

Diciamo che già a luglio il grosso del mercato era stato fatto. Però con l’apertura ufficiale dei trasferimenti, i vari sceicchi e squali del calciomercato, nonché gli stessi giocatori convinti di cambiare piazza e vincere tutto, iniziano a bussare alla porta di ogni allenatore di FM. Ecco spiegati in tre righe i motivi delle cessioni di Grechyshkin, Paredes (che a dirla tutta sarebbero partiti comunque) e Layun. Far partire il messicano è stata una scelta abbastanza dolorosa, ma allo stesso modo lo sarebbe stato vederlo in panchina, mentre Alex Telles arava la fascia.

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L’ulteriore flusso di cassa in entrata mi ha permesso di completare la rosa, con gli acquisti di Cancelo, Tagliafico, Spendlhofer e di acquistare diversi giovani da campionati europei minori, da accasare in U-18 o in prestito (chiedetemi pure se volete vederne gli screen).

Joao Cancelo
Joao Cancelo
Nicolas Tagliafico
Nicolas Tagliafico
Lukas Spendlhofer
Lukas Spendlhofer

Discorso a parte meritano Embolo, un giocatore che ero ansioso di crescere e per cui ho speso la bellezza di 12,5M e i prestiti di Cahill e Mason, due giocatori inglesi necessari per completare l’iscrizione alla PL. Compare anche il prestito di Dante, ma il brasiliano del City si è rotto pochi giorni dopo essere giunto in ritiro quindi non ho potuto far altro che rispedirlo al mittente.

Breel Embolo
Breel Embolo

Tra i vari prestiti è bene segnalare un trio di giocatori che spero possano un giorno dire la loro in prima squadra: Ajer, che come detto in ottica futura potrebbe essere il mio mediano titolare, Tariq che farà un anno a Genova sponda Grifone per trovare spazio e sopratutto Oliver Cain, un promettente trequartista inglese di cui sono molto orgoglioso, visto che è un prodotto del nostro vivaio (della prima nidiata per essere precisi). Anche lo stesso Crisetig si è accasato temporaneamente in prestito al Newcastle in attesa di varare definitivamente il 4-3-3.

Kristoffer Ajer
Kristoffer Ajer
Humam Tariq
Humam Tariq
Oliver Cain
Oliver Cain

Chiudiamo il mercato in positivo, con un saldo di +6.6M, ma sono convinto di aver migliorato la rosa. Dopo questo dettagliato e necessario excursus sul calciomercato passiamo finalmente al calcio giocato.

L’estate è stata più importante del solito visto che ci siamo giocati ben due supercoppe: il Charity Shield grazie alla vittoria in FA Cup, e la supercoppa europea in virtù della finale di EL vinta. L’avversario è stato il Chelsea in entrambe le occasioni. Il primo punto è stato nostro con un rocambolesco 4-3 nella supercoppa domestica, ma poi, tre giorni dopo i Blues ci hanno schiantato 4-0 in campo europeo.

estate

Ho dato la colpa di questa debacle alle Olimpiadi di Rio, che ci hanno letteralmente saccheggiato, con molti giocatori costretti a saltare la preparazione e prendersi giorni di vacanza supplementari. Ma le cose sono peggiorate con l’inizio della Premier e i primi infortuni, tra cui quelli di Romagnoli e Thauvin, che praticamente hanno iniziato a rivedere il campo regolarmente solo verso la fine dell’anno.

PL

5 sconfitte nelle prime 11 partite di PL, hanno iniziato a fa suonare qualche campanello di allarme di troppo. Fino alla partita con l’Arsenal ho sempre schierato il 3-4-3. Purtroppo la mia squadra e in particolare la mia tattica erano state colpite dalla famigerata “second season syndrome”. In pratica l’AI di FM aveva iniziato a prendere le misure alla mia tattica, sia perché mi avevano affrontato più volte accumulando esperienza, sia perché la nostra reputazione di squadra era cresciuta esponenzialmente, spingendo gli avversari a difendere più bassi e proporre un calcio più atto a rompere i nostri attacchi e ripartire, invece di cercare di costruire il gioco lasciando qualche spazio di troppo. Dopo il cocente 0-3 ho iniziato a variare il canovaccio tattico, ma a causa degli infortuni, non ho potuto schierare regolarmente il 4-3-3. Quindi ho sperimentato con un 4-2-3-1 e un 4-3-2-1 asimmetrico che in parte hanno segnato una ripresa, ma non del tutto soddisfacente. Al giro di boa di fine anno, la situazione di classifica ci vede al 7° posto, stessa posizione dove abbiamo concluso la scorsa stagione. La zona Champions non è lontanissima, ma la strada sembra in salita.

class
In campo europeo i risultati sono stati decisamente migliori, visto che siamo passati da secondi (pur con due sole vittorie), in un girone davvero tosto con PSG, Shaktar Donetsk e Wolfsburg a giocarsi la qualificazione.

CL

Discorso simile vale per la Capital One Cup, che ancora una volta si è dimostrata “la nostra” competizione e dove abbiamo mantenuto intatta la possibilità di vincere per la terza volta consecutiva.

C1c

Da gennaio sono riuscito a schierare finalmente il tanto agognato 4-3-3, ma di come è andata parlerò nel prossimo aggiornamento. Fino ad allora non vi resta che tifare per noi!

C’mon Hornets!

FF

2 pensieri su “Volti nuovi a nord di Londra e prima parte della stagione 2016/2017

  1. Rieccoti, bentornato!! 😀
    Ottimo il calciomercato anche se poi in campo la squadra non ha fatto quel salto che ci si aspettava nonostante l’innalzamento qualitativo che hai apportato però come hai già fatto notare questo è di fatto un nuovo inizio dato il cambio di reputazione ti ha messo, agli occhi degli avversarim in una luce nuova.
    Vedremo con il prossimo aggiornamento che migliorie sei risucito ad apportare! 😀

    Ps. da questa classifica parziale il Chelsea, con cui ti sei scontrato nelle due coppe ad inizio stagione, non se la passa meglio di te..i campioni uscenti stanno avendo qualche difficoltà!

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    1. Grazie. Si il mercato non ha avuto l’impatto immediato, ma abbiamo dovuto fare i conti con una serie di infortuni con pochi precedenti, che non mi ha permesso di stabilire un 11 titolare, né un modulo preciso. Da gennaio le cose sono cambiate ma non voglio anticipare nulla 🙂

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